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Come Pulire il Tagliaerba

Pulire regolarmente il tagliaerba è un gesto di manutenzione che ne prolunga la vita, migliora la qualità di taglio e riduce i consumi di carburante o di energia elettrica. L’erba tagliata, infatti, si accumula sotto il piatto, attorno alle lame e vicino agli sfoghi d’aria del motore, creando un ambiente umido che accelera la corrosione, ostacola la circolazione d’aria necessaria al raffreddamento e rende meno fluido lo scarico del materiale tritato. Una pulizia accurata, eseguita al termine di ogni sessione di lavoro oppure almeno a fine stagione, previene questi problemi e mantiene l’attrezzo in perfetta efficienza.

Preparazione e sicurezza

Prima di iniziare occorre mettere l’utente e la macchina al riparo dagli inconvenienti più comuni. Un prato o un vialetto piano, lontano da bambini e animali, costituisce l’area di lavoro ideale. Per le macchine a scoppio è indispensabile rimuovere il cavo della candela, in modo da escludere qualunque avvio accidentale; con i modelli elettrici si dovrà staccare la spina oppure estrarre la batteria. Indossare guanti resistenti e, se si useranno spazzole metalliche, occhiali protettivi evita tagli o schizzi di residui. Chi dispone di un cavalletto o di blocchi di legno robusti potrà inclinare l’attrezzo con maggiore comodità, ma è fondamentale appoggiarlo sul lato opposto al filtro dell’aria e al carburatore, per evitare fuoriuscite di liquidi.

Pulizia del piatto di taglio

La zona che più trattiene umidità e residui fibrosi è il piatto, la scocca che ospita la lama. Se l’erba è asciutta, spesso basta una spatola in plastica o legno per staccare la maggior parte del feltro verde; in caso di incrostazioni tenaci conviene inumidirle con uno spruzzo d’acqua e attendere qualche minuto prima di intervenire. Una volta rimosso lo strato compatto, un getto d’acqua moderato, diretto dall’interno verso l’esterno, trascina via i pezzetti rimasti senza spingere detriti contro cuscinetti e paraoli. È bene evitare l’idropulitrice: la pressione elevata forza l’acqua nei labirinti di protezione del cuscinetto lama o nelle guarnizioni dell’albero motore, riducendo la durata delle tenute. Se il modello è dotato di raccordo per il lavaggio — un attacco rapido dove innestare la canna — si può sfruttare quel sistema con il motore in folle: la rotazione della lama distribuisce l’acqua uniformemente e stacca lo sporco.

Pulizia del motore e delle parti superiori

Sul carter motore, sulle alette di raffreddamento e sul filtro dell’aria si deposita una miscela di polvere e frammenti vegetali che ostacola la ventilazione. Con un pennello a setole morbide o con un soffio d’aria compressa (a bassa pressione) si liberano le griglie, facendo attenzione a non spingere lo sporco verso il filtro. Se il gruppo filtro è facilmente accessibile, aprirlo e scuotere delicatamente l’elemento in carta o spugna restituisce al motore l’aria necessaria; in presenza di grasso oleoso una leggera nebulizzazione di detergente sgrassante, seguita da un panno umido, rimuove l’accumulo più ostinato. Per i motori elettrici basta controllare che le fessure di ventilazione restino sgombre, senza utilizzare acqua diretta che potrebbe penetrare nei circuiti.

Manutenzione delle lame

La pulizia offre l’occasione perfetta per ispezionare il filo di taglio. Una lama scheggiata o smussata strappa l’erba, favorendo ingiallimenti e malattie fungine, e obbliga il motore a uno sforzo maggiore. Con guanti spessi si verifica la presenza di dentellature; se il margine è irregolare sarà opportuno affilarlo con una lima o con una mola da banco, rispettando l’angolo originale. Dopo l’affilatura la lama va bilanciata appoggiandone il foro centrale su un semplice chiodo orizzontale: se tende a pendere da un lato significa che bisogna asportare un po’ di materiale dalla porzione più pesante. Una lama ben bilanciata riduce vibrazioni che potrebbero compromettere cuscinetti, viti e saldature del telaio.

Pulizia del sistema di raccolta e scarico

Un sacco in tessuto intasato o un canale di scarico ostruito abbassano il rendimento del flusso d’aria che convoglia l’erba tagliata. Capovolgere il sacco e batterlo leggermente scioglie gran parte dei residui secchi; un risciacquo esterno con tubo a bassa pressione ripristina la traspirazione, purché il sacco venga lasciato asciugare completamente prima di rimontarlo. I contenitori rigidi, tipici di molti modelli elettrici, si lavano con acqua e un detergente neutro, avendo cura di svuotare le scalanature interne dove si accumulano foglie macerate. Anche il deflettore del mulching e il canale di espulsione laterale meritano un passaggio di spatola seguito da un risciacquo: l’accumulo compatto in questi punti può causare intasamenti improvvisi durante il lavoro successivo.

Lubrificazione e protezione post-pulizia

Conclusa la fase ad acqua, è importante ripristinare un velo protettivo sulle parti metalliche esposte. Una spruzzata leggera di olio lubrificante universale sotto il piatto e sulle viterie previene la formazione di ruggine. Chi utilizza detergenti solventi per eliminare macchie di resina dovrà poi ingrassare i perni e controllare il livello dell’olio motore, poiché alcune sostanze sgrassanti possono penetrare nei paraoli e accelerarne l’essiccazione. Nei modelli con trasmissione a cinghia, una nostra rapida occhiata allo stato del gommino — fessure o screpolature suggeriscono la sostituzione — eviterà rotture improvvise durante la stagione di taglio.

Smaltimento dei residui

Gli scarti di erba e fango staccati dal tagliaerba non vanno lasciati sul terreno: contengono microspore di funghi e semi di infestanti. Raccoglierli in un secchio e trasferirli nella compostiera o nel bidone dell’umido tutela la pulizia dell’area di rimessaggio e riduce la diffusione di patogeni nel prato. Gli stracci imbevuti di olio e solventi devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi o, se in piccole quantità, conferiti nei centri ecologici che accettano oli minerali e tessili contaminati.

Conclusioni

Una sessione di pulizia approfondita richiede pochi minuti in più rispetto al semplice svuotamento del cesto, ma fa la differenza fra un tagliaerba che mantiene le prestazioni stagione dopo stagione e uno che si degrada rapidamente. Disinnescare la macchina, rimuovere l’erba secca dal piatto, pulire le prese d’aria, controllare la lama, sbloccare i canali di scarico e proteggere i metalli con una leggera lubrificazione sono gesti che, sommati, preservano motore e telaio dall’usura precoce, riducono consumi e vibrazioni e garantiscono un taglio nettamente più preciso. Farne un’abitudine al termine di ogni lavoro, o quantomeno alla fine dell’autunno, restituisce a ogni passata nel prato la sensazione di usare un attrezzo sempre efficiente e affidabile.

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